
Da qualche giorno è stata recepita, dal nostro ordinamento, la direttiva DAC7 che obbliga tutte le piattaforme digitali che operano in Europa a trasmettere al Fisco tutti i dati relative alle transizion da gennaio 2023. Tra i dati richiesti ci saranno: i nominativi dei beneficiari dei pagamenti, codici fiscali, dati catastali degli immobiliari e le coordinate bancarie (iban) e le altre opzini di pagamento (ad esempio Paypal, carte virtuali ecc…).
Sono coinvolte nel monitoraggio DAC7 tutte le categorie del turismo extralberghiero: I dati trasmetti all’Agenzia delle Entrate riguardano:
- Host
- Co-Host
- Portali
- App
- Property Manager
- Agenzie immobiliari
- Experience
Solo i piccolissimi operatori e quelli di grandissime dimensioni non sono compresi nel monitoraggio DAC7. Sono infatti esclusi dalla comunicazione dei dati:
- i soggetti con meno di trenta prenotazioni l’ano o con meno di 2 mila euro di incassi
- i soggetti con più di 2mila prenotazioni
RIVOLUZIONE NEI CONTRATTI
Property Manager e gestori di piattaforme e di app su cui vengono pubblicati gli annunci con immobili turistici saranno obbligati ad introdurre specifiche clausole nei contratti con gli host. Se non si adeguano sono previste sanzioni per garantire il rispetto delle procedure e degli obblighi di comunicazione.
In particolare, l’intermediario turistico è obbligato ad inserire nel contratto con l’host una clausola unilaterale in base al quale, se l’host non fornisce le informazioni indispensabili ad aderire all’obbligo di legge dopo una prima richiesta e due solleciti, il profilo dell’host verrà chiuso e sarà vietato reiscriversi alla piattaforma! Oppure la piattaforma tratterrà i compensi dell’host e non li erogherà finché non saranno forniti i dati necessari.
Tutti i portali e Property Manager si stanno già adeguando con le modifiche contrattuali e le procedure interne, tra i primi ad aver recepito questa novità legislativa c’è sicuramente AirBnB, a causa di:
- severità delle sanzioni
- numero degli host monitorati
- enorme mole di informazioni richieste
Focus sull’experience
L’entrata in vigore della direttiva DAC7 per i portali di experience, come AirBnB Experience, GetYourGuide ed altri, farà emergere molte attività di travel experience sommerse. AirBnB ha ridotto molto la sua presenza in questo mercato bloccando persino la possibilità di pubblicare nuove esperienze sulla piattaforma.
Oltre a contestazioni fiscali sui redditi non dichiarati, gli operatori delle esperienze che non hanno tutte le autorizzazioni congrue con la loro attività (ad esempio le certificazioni delle abilitazioni per guida turistica), rischiano sanzioni amministrative.
Per inquadrare la forma di reddito prodotto da chi viene “segnalato” ai fini DAC7, l’Agenzia delle Entrate effettuerà delle verifiche presso le Camere di Commercio e oltre a non trovare attività registrate si potrebbe incorrere, a seconda che le attività svolte generino redditi importanti, nell’essere considerate ATTIVITÀ PROFESSIONALI anche se non ufficiali vedendosi contestata anche l’applicazione dell’IVA. Questo principio generale varrà sia per l’experience sia per l’hospitality!